lunedì 1 marzo 2010

Gli specchi dovrebbero riflettere prima di riflettere

Ho fissato per circa un minuto la mia immagine riflessa in uno specchio, ho fissato i miei occhi.

Più il tempo passa e più dentro di te ti accorgi di non essere solo, cominci a credere che quello che vedi è una copia esatta in carne ed ossa di te stesso e la paura prende il sopravvento.

E se fossimo noi il riflesso? E se ciò che vediamo in realtà rappresenta la nostra vera proiezione?

Saremmo tutti intrappolati, in un mondo in cui fuggiamo solo davanti ad uno specchio, per pochi attimi, quando incrociamo la nostra controparte libera. Forse è per questo che dentro di noi a volte sentiamo il bisogno di specchiarci, forse è per questo che quando lo facciamo ne siamo così affascinati.

E' un modo per tornare liberi per qualche istante, augurando a se stessi, viventi del mondo reale, di trovare la vera felicità quando chiusa la porta, ci si divide regalandosi un diabolico arrivederci.

Entrambi abbiamo bisogno di questo incontro, e nell'attimo in cui gli occhi formano uno sguardo unico e infinito, riusciamo finalmente a trovare un forte senso di appartenenza, un forte senso di pace.

Nient'altro, che due autentiche metà ritrovate.

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