venerdì 29 gennaio 2010
Ho bisogno
Ho bisogno di urlare, ma la voce non esce.
Ho bisogno di credere in qualcosa di nuovo, ma nulla qui è nuovo.
Ho bisogno di un veleno potente che uccida i ricordi.
Ho bisogno di uno spazio in cui frantumare le mie paure, ho bisogno di non aver più paura.
Ho bisogno di un cuore vero accanto al mio, non ce la faccio più.
Ho bisogno di un sogno realizzato.
Ho bisogno di un abbraccio.
Tanto.
mercoledì 27 gennaio 2010
Parole in polvere
Dove mai sarà la dama colorata di luce che acceca la notte?
In un labirinto di oggetti annoiati, un insenga recita: 'la strada giusta nel cuore di chi spera è sempre negli occhi di chi pazienta'.
Tra una via e l'altra, è un sogno d'amore intoccabile che accresce la curiosità del corpo al movimento verso il cuore, a far scaturire il volo verso il cielo ardente di desiderio.
Fuori dal coro incessante, parole in polvere marchiano il sentiero verso la salita:
(Marco)
Mescoliamo la mente
Faccio fatica ad indirizzarle, a categorizzarle, a dar loro vita...
Traguardiamo la fine con un balzo nel vuoto.
Crediamo al crepuscolo come ad un lenzuolo appannato nel buio.
Volgiamo il cuore nello stagno del dolore e risorgiamo fieri d'esser costanti.
E' la serenità al centro del fondo che rende la luce così viva.
Marciate, marciate forte, cuori solitari.
(Marco)
martedì 26 gennaio 2010
lunedì 25 gennaio 2010
Mille sguardi ingestibili
venerdì 22 gennaio 2010
Pellicole
Darei qualsiasi cosa per riviverne alcuni.
giovedì 21 gennaio 2010
Punti multipli di domanda
Sotto sotto, cominciano a temere che non arrivi mai.
mercoledì 20 gennaio 2010
Ad Libitum
Lo spettacolo 'Ad Libitum' è finalmente andato in scena. Teatro abbastanza pieno e tensione che, attimo dopo attimo aumentava sempre più. Mai come ieri sera e in ogni altra mia replica ero così teso, tanto da non ricordare quasi nulla poco prima di entrare in scena. Nell'insieme lo spettacolo è molto interessante, ci sono un sacco di idee originali che lo rendono ancora più godibile e soprattutto divertente, perchè è questo che si aspetta un pubblico semplice, andare a teatro e divertirsi.
La mia parte, 'L'amante' di Pinter, è andata piuttosto bene e credo che il fatto di fumare mentre recito mi abbia aiutato a far scemare un pò la tensione accumulata. Tanti applausi hanno accompagnato ogni cambio scena, tante risate del pubblico hanno spinto gli attori a dare ancora quel qualcosa in più, non sembra ma danno tanta fiducia.
Ho ricevuto tanti e troppi complimenti questa volta da parte di tutti, insegnati presenti e futuri, compagni di tutti gli anni di corso e amici. Sono orgoglioso di questo, perchè mi dona tanti stimoli per il futuro, dopotutto recitare comincia davvero a piacermi tanto; in quegli attimi allontano tutto quello che mi passa per la testa e mi sento libero, libero di giocarmela, di interpretare qualcun'altro ma soprattutto libero di divertirmi.
Mi sento un pò vuoto, un pò triste oggi. E' normale dopo aver debuttato, specie dopo tutti i problemi che abbiamo avuto, ma non è solo questo. Tagliati i fili dell'attore, sono tornati tutti quei pensieri e domande che ultimamente centrifugano la mia mente.
Vorrei essere attore in ogni momento.
Vorrei sorridere come un attore.
martedì 19 gennaio 2010
Magia a bocca aperta
lunedì 18 gennaio 2010
Eventi semplici
venerdì 15 gennaio 2010
Sentire i sogni
giovedì 14 gennaio 2010
mercoledì 13 gennaio 2010
Cascata
Cuore
Goccia dopo goccia
martedì 12 gennaio 2010
Molte cose crollano
Certamente, oggi è una giornata no come lo è stata anche ieri; di sicuro questo 2010 non è iniziato nei migliori dei modi. Ho una strana propensione negativa per gli anni pari, ognuno di questi dal 2002 ad oggi porta con se almeno un ricordo triste.
Molte cose crollano.
Qual'è la voglia che spinge le persone? Soprattutto quelle persone che non hanno niente? Me lo chiedo spesso in questi giorni, qual'è la motivazione che fa andare avanti? La speranza forse? O il voler credere in un futuro migliore?
Meccanicità? Forse.
Se mi giro verso sinistra, in questo momento, vedo tante nuvole alte in cielo e unite.
Le nuvole non crollano mai.
lunedì 11 gennaio 2010
domenica 10 gennaio 2010
Riflessi
Accendi la radio per distrarti e parte proprio quella canzone, di cui non hai più avuto il coraggio di ascoltare.
La tentazione di cambiare cresce ogni secondo, ma è inutile.
La mente sta già viaggiando nel tempo e nello spazio, in un attimo tutto si trasforma in realtà, abbozzi un sorriso e tutta la tua persona si ritrova in quel luogo, in quel momento e rivive ogni cosa.
Quando la musica finisce, e ti accorgi di essere altrove, una lacrima solca il tuo viso.
sabato 9 gennaio 2010
Recipienti
Nonostante tutto, continuo ancora a sognarle.
venerdì 8 gennaio 2010
Leggerezza
Ho ammirato la loro professionalità e dedizione mentre spostavano 'blocchi' di persone da una parte all'altra del palco; sono loro i veri protagonisti del kabuki.
Non scorderò mai la mia faccia quando all'apertura del sipario per il secondo atto, la casa ricostruita nel primo atto era scomparsa del tutto in 15 minuti.
E quando dico casa, intendo casa, giardino, alberi, ecc...
In quelle 3 ore, nonostante un pò di stanchezza, ero davvero distaccato dal luogo in cui mi trovavo, il teatro nazionale Kabuki Za, perchè non riuscivo a fare altro che ammirare la portata e la potenza di quei movimenti, perfetti, ordinati, di ogni attore che era in scena.
Non tutti quelli che vanno in Giappone vanno ad uno spettacolo kabuki, sono stato fortunato ad essere lì, mancavano davvero pochissimi biglietti nonostante fosse una normale mattina di lavoro e noi 3 eravamo gli unici stranieri in tutto il teatro.
Vorrei poter rubare loro qualche qualità o dote, non mi farebbe certo male.
Leggeri come nuvole.
giovedì 7 gennaio 2010
Untitled
A volte però, la risposta la si ottiene ancora prima di formulare la domanda.
Ritorno
Ritorno al passato, solito treno, solita gente, solito buco.
Ripiegare nell'arte...
E questa mattina, dopo qualche tempo, le nuvole tornano finalmente a muoversi.
mercoledì 6 gennaio 2010
Gli occhi
Ma ci sono quelli che aprono molti occhi.
"Gli occhi sono lo specchio dell'anima", disse qualcuno.
Allora noi guardiamo dritto negli occhi per vedere la natura dell'anima.
Qualche volta, quando vediamo gli occhi, quelle orribili volte in cui vediamo gli occhi, occhi che...
...non hanno anima, allora vediamo le tenebre.
Poi ci chiediamo: "Dov'è la bellezza?"
Non c'è, se gli occhi sono senz'anima.
martedì 5 gennaio 2010
Attaccato
Molte domande e poche risposte, troppo poche.
In attesa.
L'intenzione, azione avventata.
Il tempo.
E la voglia di agire.
Per non perdere.
Ancora una volta.
lunedì 4 gennaio 2010
2009 significa Giappone
E' sempre stata una mia speranza visitare questo paese, e dopo qualche anno di lavoro e qualche piccolo sacrificio posso dire di esserci pienamente riuscito.
Non è durato solo due settimane, ma come ho detto, ha occupato tutto l'anno cominciando dai primissimi mesi e concludendosi negli ultimi.
Sono partito nel 2009 con la convinzione che vi sarei andato e difatti, il 2 febbraio 2009, insieme a due miei amici, abbiamo fatto la prima prenotazione; non stavo più nella pelle ed è cominciata la prima cosa che accade quando riesci finalmente ad esaudire un tuo sogno: dirlo a tutti quanti.
Attenzione, non nel modo che tutti pensano, ossia bullarsi e farsi dire 'beato te', ma è una sensazione che ti travolge, che non riesci a controllare, per questo hai bisogno di dirlo a tutti, perchè in quel momento hai la mente focalizzata verso agosto, il mese della partenza.
Ho passato quindi i primi mesi nell'attesa, dannata attesa che non finiva mai; i giorni passavano ma la passeggiata sull'asfalto dell'aeroporto era troppo lontana ancora.
Dopo aver conosciuto mano a mano i nostri compagni di viaggio, dentro di me sentivo veramente in quel momento di avercela fatta per davvero, tanto che ho nuovamente cominciato a temere il dannatissimo volo di 12 ore verso Tokyo.
Non riuscirò mai a spiegare quando è nata la mia paura di volare, so solo che quella volta ad Asmterdam mi son sentito davvero male, seppur il volo durasse 1 ora e 15 min, e per tutto il viaggio non sono riuscito a gestirla questa paura.
Il boeing 747-400 sta per lanciarsi, i motori sono al massimo, do una rapida occhiata in giro e fra giapponesi addormentati scorgo qualche faccia felice: anche loro come me, hanno esaudito il loro piccolo grande sogno.
Ci lanciamo verso il cielo, verso le nuvole, con una spinta che mai mi aspettavo, abbiamo volato per mezzo mondo per raggiungere quella piccola isola, quella terra che molti di noi hanno sognato di visitare: il Giappone.
L'arrivo è la parte più bella in assoluto, di ogni viaggio. Sei in uno stato di eccitazione elevatissimo, ti senti invincibile e se ti capita di guardare qualche persone del luogo, ti senti in un certo senso superiore, ti sei fatto mezzo mondo pur di essere lì.
E' stata una giornata pesantissima la prima, mai me ne dimenticherò, così come l'arrivo al ryokan di Kyoto dopo ore e ore di attesa, verso il letto che tanto mi aspettava.
Non racconterò ora quello che accadde durate quelle due settimane, forse più avanti, ma posso solo dire che un'esperienza del genere va fatta almeno una volta nella vita, io mi sono innamorato di quel paese e soffro perchè mi manca; ma un giorno tornerò, pieno di buoni propositi e una lignua che sappia comunicare con le altre in modo decente.
E' la nostalgia il sentimento che occupa i mesi a seguire, non riesci che pensare a quello, lo sogni la notte e lo immagini di giorno, nella sua bellezza, nei suoi punti deboli e soprattutto nella sua stranezza.
domenica 3 gennaio 2010
Nuvole in movimento
Ho sempre avuto la tendenza e il piacere, durante la mia vita, di osservare le nuvole in movimento; è affascinante seguire con lo sguardo masse così grandi e impalpabili muoversi ad una velocità prima lenta, poi veloce e di nuovo ancora lenta.
E' così facile perdersi dentro a tutti quei movimenti, ai cambi di forma, alle sfumature che esse possiedono, così come alla capacità di rendere i colori circostanti più vivi; perdersi è volare con la fanstasia, senza alcun peso, verso i ricordi, le emozioni e le speranze che tutti hanno.
La vista dalle nuvole, di notte poi, dev'essere un'immagine unica; ogni cosa è ferma, stelle qua e là e quella luna che non smette mai di chiamarti.
Marco.