martedì 9 febbraio 2010

L'ombra di una prigione sconosciuta

Sono veramente stanco di questa monotonia, di questa quotidianità; più la respiro e più mi sento soffocare, così velenosa, così incessante. Mi sento rinchiuso in una clessidra senza tempo, che non ha bisogno di essere ribaltata in alcun modo, non porterebbe nemmeno ad un cambio d'orizzonte.

Cosa si prova in situazioni del genere? Invidia e smarrimento verso tutto ciò che colora i contorni, percezione della realtà come una prigione, da cui fuggire diventa ogni volta sempre più difficile. Chi possiede la chiave non lo so, ma giorno dopo giorno la serratura diventa sempre più forte. La rassegnazione vince senza problemi.

Quello che sento, temo non porti da nessuna parte, se non al solito angolo dove graffiare pareti per non sentire nuovamente il richiamo della sconfitta.

Voglio evadere, una volta per tutte.

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