giovedì 9 dicembre 2010

La luce è spenta

Ogni tanto credere fa male.

Ma allora perchè rido?

Un parrucca cosi chiara.

Un albero visto di traverso può davvero far paura?

Solo, solo esili ritratti...che cadono, che dondolano prima della scarica definitiva.

E' come un fiocco di neve che sa già dove cade, e si prepara alla sua fine, sciogliendosi al contatto con un corpo più caldo. Un palco, gremito di attori che immobili ne versano l'ultimo saluto.

E' netto il divario tra il bianco e il nero.

Mai come ora, appeso a un sogno distratto, il silenzio è cosi rumoroso.

O un bollitore per thè? Con il beccuccio che, all'uscita del vapore, sibila belle melodie.

Nastri, nastri rossi appesi a rami neri che tagliano l'aria come lame di primavera.

Voglio vivere in un mondo dove tutto esiste, dove un pensiero prende forma, dove una lacrima si perde prima di cadere, dove 'solo', è parola sconosciuta.

E non ci si inganna, quando il sipario si chiude.

Inizia sempre un nuovo atto.

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